giovedì 18 marzo 2010

Lazio denuclearizzato


Nella campagna elettorale per le regionali sarebbe necessario parlare di programmi e non di amore, odio e invidia.
Prendiamo il caso del ritorno al nucleare.
In un articolo sull'Unità Alfiero Grandi segnala l'avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 di attuazione della L.99/2009 concernente, tra l'altro la disciplina per la localizzazione di nuove centrali nucleari.
Nel testo si prende atto "che la seduta del 27 gennaio 2010" della Conferenza
Stato - Regioni, "al cui ordine del giorno era iscritto il presente decreto legislativo, non si e'tenuta"; meglio mettersi sotto i piedi l'idea stessa del federalismo piuttosto che rischiare un quasi certo dissenso da parte delle Regioni.
Il senso del provvedimento sta nel lasciare comunque al Governo l'ultima parola in merito. Grandi chiede, quindi, immediati ricorsi alla Corte Costituzionale perché ogni "singola Regione è l'unica titolare del diritto di decidere sul suo territorio"
Ma cosa vogliono fare le candidate alla Presidenza della Regione Lazio?
Il programma della coalizione che appoggia Emma Bonino è molto chiaro: "Questa coalizione si esprime con un no netto al nucleare,non solo per la nostra regione, ma in generale per una mancanza di convenienza economica e uno squilibrio tra costi di investimento e benefici. Il nucleare non conviene e non risolve. Gli investimenti vanno invece orientati verso il rispetto dell’ambiente e l’innovazione." D'altra parte la posizione antinuclearista della Bonino è cosa nota.
Molto più ambigua la Polverini. Nel suo programma, il nucleare non é citato; nel capitolo sull'energia si legge: "Approvazione e attuazione del Piano Energetico Regionale. L’approvazione del piano energetico è assolutamente prioritaria per avere: (...) una valutazione dell’esistente e del potenziale di sviluppo dell’energia prodotta dalle diverse tipologie di fonti (ad esempio, fotovoltaico, biomasse, eolico, carbone pulito, gassifica tori, etc.);". Ecco, il nucleare, forse, si nasconde in quell' "etc.".
La candidata del centro destra ha tentato una manovra diversiva dichiarando, nei giorni scorsi: "In tempi rapidissimi il Lazio diventerà energeticamente autosufficiente e in pochi anni andrà addirittura in surplus, esportando energia verso altre regioni. Pertanto ritengo che nel Lazio non ci sia bisogno di istallare nuove centrali nucleari." Molto generico e arzigogolato.
Non crediamo che le sarà consentito di dire no al piano del Governo.
Piano che prevederebbe un sito nella nostra regione. Il ballottaggio è tra Montalto di Castro e Latina.
Montalto è distante 93 km. dal quartiere Appio Latino. Il sito in provincia di Latina circa 50. Chernobyl è lontana 1700 chilometri.
Ricordiamo quella tragedia con un passo tratto dal libro di Roberto Della Seta "La difesa dell'ambiente in Italia: storia e cultura del movimento ecologista": "Sabato 26 aprile 1986, a causa di una serie di guasti al sistema di raffreddamento, uno dei reattori della centrale nucleare ucraina di Cernobyl si surriscalda e comincia a fondere; la reazione atomica viene fermata, ma dal reattore si sprigiona una grande nube radioattiva che dopo due giorni ha già raggiunto la Polonia e in meno di una settimana arriva sull'Italia"

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