giovedì 29 aprile 2010

Pup o No Pup?



Tra i blog che si occupano dei problemi di Roma è scoppiata la guerra del Pup.
Siti animati da persone che da anni combattono contro il degrado e per una maggiore vivibilità della Capitale si trovano l'un contro l'altro armati sul tema del piano Urbano Parcheggi.
Casus belli l'Assemblea, tenuta il 24 aprile presso il Teatro Colosseo, organizzata dal neonato Coordinamento Comitati NO PUP , che già aveva prodotto un manifesto alla base della manifestazione, da associazioni ambientaliste e da vari comitati, fra cui, per quanto riguarda l'Appio Latino, il Comitato San Giovanni, il Comitato Piazza Re di Roma, il Comitato Porta Asinaria e una rappresentanza di residenti di Piazza Tuscolo.
Le domande al centro della riunione erano: il Pup, una soluzione efficace all’emergenza traffico della Capitale? Quali rischi per gli edifici e quali tutele per gli abitanti? Bene Pubblico o profitto privato?
Negative, ovviamente, le risposte dei convenuti che hanno deciso due "iniziative: la preparazione di un “Libro bianco sui parcheggi interrati a Roma”, promossa dal Coordinamento Comitati NO PUP e da Legambiente Lazio, e la convocazione degli “Stati generali della città” a settembre, lanciata dalla Rete Romana di Mutuo Soccorso, per ricostruire insieme ai Comitati di cittadini una diversa idea di città, dove il problema dei parcheggi sia inserito in una riflessione più generale sul sistema della mobilità metropolitana".
Il fronte del sì ha risposto con il varo di un nuovo sito, propuproma.com, che così ha risposto ad alcuni dei punti evidenziati dal comunicato di indizione dell'assemblea del 24:
"1. Altri parcheggi hanno fatto dei danni ai palazzi, dunque anche i prossimi che verranno costruiti faranno danni.
(l'affermazione in questione si commenta da se ed è, tecnicamente, puro terrorismo)

2. E' difficile dialogare, in caso di danni, con le ditte che giuridicamente sono quasi sempre delle SRL con poche migliaia di euro di capitale sociale
(e qui i comitati hanno ragione, all'estero i parcheggi sono costruiti dalle multinazionali delle costruzioni, in Italia questo purtroppo non succede; certo non è un buon motivo per non fare parcheggi, ma è un problema reale. Di sistema)

3. Costruire parcheggi non serve perché dove sono stati già ultimati vi sono i grandi cartelli con "vendesi ultimi box" e sotto agli stessi file di auto in sosta vietata e in quarta fila
(verissimo, ma allora le riunioni e i comitati andrebbero fatti contro la sosta selvaggia, per un arredo urbano che la impedisca e contro la pigrizia dei vigili urbani, non certo contro chi fa parcheggi)

4. I parcheggi del piano PUP non sono pianificati, sono spruzzati a caso sul territorio comunale
(vero anche questo, ma la fame di sosta regolare è talmente, anch'essa, spruzzata sul territorio comunale in maniera omogenea e uniforme -non v'è a Roma una sola area, pure piccola, libera dalla piaga della sosta abusiva- che anche costruire parking interrati realmente a caso sarebbe comunque un'opera di bene per l'ecosistema urbano)"

Seguiremo la questione.
Una prima riflessione, però, vogliamo farla: sarebbe il caso, fino a prova contraria, di pensare in buona fede gli interlocutori. Accusare i fautori del Pup di appoggiare gli interessi dei costruttori o denigrare il fronte del no come l'aggregazione di quelli che "a maghina 'a metto 'ndo me pare" non sembra giusto, ripeto fino a prova contraria, rispetto a persone ed associazioni che sembrano tutte impegnate contro il degrado e per il miglioramento della vita nella città.
E sembra anche che tutti concordino sul problema principale, e cioè l'insosteniblità del sempre più intenso traffico veicolare privato.
Si tratta quindi di scegliere la strada migliore, che potrebbe tenere conto, totalmente o parzialmente, dell'attuale Pup, ma che deve obbligatoriamente passare per una drastica diminuzione del parco veicoli circolanti.
Ed ora una domanda.
Abbiamo già dato conto del cantiere di via Siria, che è in piena attività.
Un sito importante, per quasi 300 posti auto. Nel frattempo sono stati chiusi almeno 2 garage in zona (via Mesopotamia, via Lidia), trasformati in box privati con una perdita di decine di posti. Non è scontato che i box verranno tutti venduti e che saranno utilizzati per ricovero auto e non per altri fini. Se questo avverrà in altri garage della zona c'è il rischio che disagi e soldi spesi per via Siria diventino inutili. Invece di finanziare queste riconversioni non sarebbe meglio agevolare il mantenimento delle attuali autorimesse, o, eresia!, di acquisirle al patrimonio pubblico?
Dal sito del Comune (ordinanza del Sindaco-Commissario delegato del 27 novembre 2008) ecco lo stato dell'arte nell'Appio Latino. Il numero dopo l'indirzzo è quello dei posti auto previsti:
INTERVENTI PRIORITARI
30 B1.4-021 Mercato Via Magna Grecia 67
31 B1.4-100 Via Albalonga 227
INTERVENTI CON PROCEDURE AVVIATE O CON OPERE IN CORSO DI REALIZZAZIONE
82 B1.1-057 Via Imera 107
84 B1.4-020 Via Siria (Autoparco) 288
85 B1.4-099 P.zza Tuscolo/Via Soana 209
87 B1.4-104 L.go Tacchi Venturi 113
92 B2.4-002 Viale Cesare Baronio (variante in corso d'opera) 133
INTERVENTI SU SUOLO PRIVATO
11 B1.1-035 SS. Nome di Maria 60
16 B1.4-097 Via dei Cessati Spiriti (Art.6) 258
INTERVENTI ESPUNTI DAL PIANO
B1.4-098 Campo Romulea 282

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